“Più del 30% delle persone che contraggono l’infezione da Covid-19 riporta una copiosa caduta di capelli, abbondante, fatta di intere ciocche perse. E questo sul piano psicologico aggrava le conseguenze del Coronavirus”.
Ad affermarlo é la Prof.ssa Bianca Maria Piraccini, Direttrice della Scuola di Specializzazione di Dermatologia e Venereologia dell’Università degli studi di Bologna, al 94esimo Congresso SIDeMaST, la Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse.
“Nel 90% dei casi, la caduta si manifesta dopo due o tre mesi dalla guarigione, infatti la caduta dei capelli post-covid rientra nel “telogen effluvium acuto”, e porta alla perdita dai 100 ai 200 capelli al giorno ed è la tipica caduta di capelli reattiva che si verifica dopo eventi traumatici. In misura ridottissima, questa caduta avviene anche durante il cambio di stagione, ma in misura minore rispetto ai pazienti post Covid per i quali la chioma si riduce notevolmente.
Anche presso lo Studio Dermatologico Alloi Cagalli Presta abbiamo osservato un impressionante aumento di casi di telogen effluvium di stadi avanzati e gravi, oltre ad un importante aumento anche di alopecie areate.
Bisogna ammettere che sia il telogen effluvium acuto che l’alopecia areata hanno un’indiscutibile associazione con episodi stressanti della vita, spesso entrambi possono essere transitori, ma consigliamo comunque una visita dermatologica presso il nostro studio di Verona e un trattamento tempestivo, prima di tutto per fare la diagnosi giusta e poi per avere i consigli di un vero professionista tricologo su come proseguire o curare questa anomala caduta di capelli.
Non esistono solo gli integratori o le fiale rinforzanti per curare le cadute dei capelli, molte volte dobbiamo ricorrere a vere e proprie cure sistemiche per evitare che l’alopecia diventi permanente.
Ecco per esempio un caso grave di alopecia areata che abbiamo curato in questi mesi.
Autore:
Leggi anche: